Nobel per la fisica 2025
12 ottobre 2025
Mi sono imbattuto in un articolo di RSI – Radiotelevisione Svizzera che racconta il per la Fisica 2025 e le sue implicazioni nel campo dell’astrofisica. Leggendolo, mi è tornato alla mente quanto continuino ad affascinarmi le materie “astro-qualcosa”: astronomia, astrofisica, cosmologia. Tutto ciò che prova a spiegare la vastità dell’universo.
Pur non avendo una laurea in fisica o astronomia, sono un programmatore e ho sempre avuto una solida base scientifica: matematica,
logica e metodo sono strumenti che utilizzo ogni giorno nel mio lavoro. Forse è anche per questo che mi piacciono i divulgatori che
sanno coniugare chiarezza e precisione, rendendo accessibili concetti complessi senza snaturarli.
Penso a
Amedeo Balbi,
Luca Perri,
Simone Baroni (Pepite di Scienza)
o ai video dell’
INAF.
Forse è questo che mi affascina di più: la scienza, quando è comunicata bene, restituisce il senso autentico della curiosità umana. Ogni scoperta, ogni modello teorico o esperimento premiato con un Nobel, è un passo avanti non solo nella comprensione del cosmo, ma anche nella costruzione di tecnologie applicabili alla nostra vita quotidiana.
Dalla fisica dei , che ha reso possibile l’informatica moderna, agli studi sull’ oggi impiegati nella diagnostica medica (come le PET), fino ai che promettono di rivoluzionare la capacità di calcolo nel prossimo futuro.
Questi risultati dimostrano che la ricerca fondamentale non è un lusso astratto, ma una delle radici più concrete del progresso. Studiare l’universo significa imparare a leggere la realtà con occhi più ampi: capire come funziona ciò che ci circonda è, in fondo, la forma più pura e duratura di conoscenza.