Studiare giapponese: un allenamento per la mente e per l’anima

10 ottobre 2025

Studiare giapponese come allenamento mentale e personale

Mi sono imbattuto in un breve articolo di Wired dedicato al tema dell’allenamento mentale e ai benefici dello studio continuo. Leggendolo, mi è tornato alla mente il periodo in cui anch’io, proprio per questi motivi, ho deciso di iniziare a studiare giapponese.

Non è stata una scelta casuale: ho pianificato con cura questa abitudine, leggendo diversi articoli che indicavano come l’apprendimento di una lingua straniera possa contribuire a mantenere la mente giovane e flessibile. E siccome ho sempre amato il Giappone e la sua cultura, la scelta è venuta naturale.

Da ormai due anni dedico circa un’ora al giorno, tutti i giorni, allo studio del giapponese. È diventato parte della mia routine: un momento personale, silenzioso, che allena la memoria, la concentrazione e la pazienza. Ogni nuova parola o kanji è una piccola conquista che richiede metodo e costanza, ma che restituisce una profonda sensazione di progresso.

Credo che prendersi cura di sé significhi anche questo: pianificare il tempo da dedicare alla crescita personale. L’attività mentale va nutrita con la stessa disciplina con cui ci si prende cura del corpo. Studiare una lingua come il giapponese, con la sua logica rigorosa e la sua estetica affascinante, è per me un modo concreto per mantenere viva la curiosità e rallentare l’invecchiamento cognitivo.

Oggi lo studio non è più solo un esercizio: è diventato una forma di equilibrio. Una sfida gentile, che ogni giorno mi ricorda quanto la perseveranza e la pianificazione possano trasformare anche un semplice hobby in qualcosa di profondo e duraturo.