US Open: Alcaraz batte Sinner
09 settembre 2025
La finale degli US Open 2025 ha confermato quella che ormai è la nuova rivalità simbolo del tennis contemporaneo: contro . Questa volta ha vinto lo spagnolo, con una prova solida e matura. Sinner ha perso, ma non ne esce ridimensionato: semmai, conferma di appartenere stabilmente all’élite del tennis mondiale.
Non sono mai stato un grande appassionato di tennis — e in realtà non lo pratico da quasi trent’anni. Da ragazzo ci giocavo ogni tanto con gli amici, più per passare il tempo che per vera passione, finché un 6-0 secco contro un amico (grazie, Manuel Benedetti 😅) non mi ha fatto definitivamente appendere la racchetta al chiodo. Da allora mi limito agli highlights. Le partite mi sembrano troppo lunghe: in tre o quattro ore, gli scambi davvero interessanti si contano sulle dita di una mano. Il resto è un gioco frammentato, fatto di pause continue. Io vengo dal , uno sport di corsa, scatti e atleticità quasi senza respiro — l’esatto opposto.
Ma torniamo a parlare di , perché anche questo sport, in questo periodo, ha qualcosa di davvero bello da offrire. Jannik Sinner mi colpisce per la stessa ragione per cui, anni fa, mi colpivano e . Per la capacità di mantenere concentrazione e rispetto, anche nei momenti di massima pressione.
Lo stile. La serietà.
In un ambiente, lo sport, dove il protagonismo è spesso premiato più della disciplina, queste sono qualità che distinguono i veri campioni. Niente esultanze teatrali, niente racchette spaccate, niente gesti inutili. Nadal, che in oltre vent’anni di carriera non ha mai distrutto una racchetta, diceva che “non è colpa della racchetta se sbagli, ma tua”. Un principio di responsabilità personale che trovo ancora più interessante del talento stesso — ed è ciò che rende Sinner, oggi, il suo erede più credibile.
Anche Alcaraz rappresenta un modello positivo, ma con un temperamento diverso: più esplosivo, più istintivo. Forse per questo la loro rivalità funziona così bene. È la contrapposizione perfetta tra il fuoco e il ghiaccio, tra chi esplode e chi trattiene. Due approcci diversi alla stessa idea di eccellenza.
In un’epoca in cui il tennis ha perso in pochi anni Federer, Nadal e Djokovic, probabilmente i tre giocatori più dominanti della storia, sono proprio loro, Sinner e Alcaraz, a tenerlo vivo. Non tanto per i risultati, quanto per l’immagine di sportività, educazione e dedizione che portano in campo. Una cosa che, anche vista dagli highlights, riesce ancora a ispirare.