Europa e IA: si muove qualcosa
22 luglio 2025
Con il nuovo piano , la Commissione Europea ha annunciato a luglio un importante investimento di 1,1 miliardi di euro. Una cifra che, per una volta, fa pensare a un piano concreto.
L’obiettivo è chiaro: portare l’intelligenza artificiale fuori dai laboratori e dentro la vita quotidiana. Sanità, pubblica amministrazione, trasporti, piccole imprese. La sfida è renderla finalmente utile, non solo innovativa.
È un passo che arriva a pochi mesi di distanza dall’iniziativa delle cosiddette , lanciata in primavera per creare grandi centri di calcolo dedicati all’addestramento dei modelli. Quella era una mossa "di infrastruttura". Questa invece è una mossa "di applicazione".
Insieme, le due strategie mostrano un’Europa che, almeno sulla carta, sta cercando di recuperare terreno su Stati Uniti e Cina, non solo potenziando la potenza di calcolo, ma anche incentivando chi vuole usare l’IA in modo concreto. Il piano destina fondi a ospedali, comuni e startup, ma anche alla formazione dei lavoratori, che rimane la vera sfida di fondo.
Personalmente, trovo incoraggiante vedere finalmente un movimento coordinato, anche se il rischio è sempre lo stesso: spendere molto, ma in modo dispersivo. Quello che preoccupa di più è la direzione culturale: troppe persone usano l’intelligenza artificiale per farsi sostituire, invece che per potenziarsi. Se l’IA diventa un alibi per smettere di pensare, non sarà mai un progresso vero.